GIANNI DE TORA |
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1981 "Opera su carta" 2° rassegna d'Arte grafica - Circolo dei Forestieri Sorrento (NA) 25 ottobre 20 novembre |
ARTICOLO DI GINO GRASSI SUL QUOTIDIANO ''NAPOLI OGGI'' DEL 25 NOVEMBRE 1981 |
Opera su carta L'Assessorato ai beni culturali del Comune di Sorrento, retto dal prof.Antonino Fiorentino, ha dato il via ad una serie di manifestazioni artistiche (più di una volta interessanti) affidate, in qualche caso, ad esperti di valore (ma non napoletani) e, in qualche altro caso, a rappresentanti del sottobosco artistico. La manifestazione, in corso attualmente al Circolo dei Forestieri di Sorrento e intitolata «Opera su carta», è stata realizzata da un critico di prestigio, Luigi Paolo Finizio, il quale ha, secondo me, dovuto subire ingerenze esterne, perché non vedo quale interesse Finizio poteva nutrire per Sassu e Migneco (artisti che hanno notoriamente esaurito il loro ciclo) e per qualche altro pittore che ha fatto il proprio tempo. L'unico punto che accomuna gli artisti, che partecipano alla rassegna di Sorrento, è il tramite grafico che ha avvicinato, come ho detto, personalità tanto diverse tra loro. L'importante è però rivelare dei giovani, e Finizio l'ha fatto. Casertano, De Tora, Mancino, Perrottelli sono tutti giovani artisti di grande valore; Di Ruggiero, Barisani, Donzelli e Fomez sono grosse personalità dell'arte napoletana; Zigaina, ancorché legato ad un certo tipo di indagine pittorica, è un grafico d'eccezione; Turcato è quel grandissimo talento che conosciamo; Radice è uno dei nomi storici dell'astrattìsmo italiano; Accatino è delizioso nell'invenzione di forme; Anthoni e Carroll, infine, sono artisti di tutto rispetto. Ma tutto ciò basta per tenere in piedi la mostra? Secondo me, no. Il motivo centrale di una rassegna deve essere tematico o stilistico, non tecnico. Ma Finizio ha fatto il suo dovere offrendo un panorama pulito (anche se troppo variegato) della situazione |
stralcio DALL'ARTICOLO DI MARIA DI DOMENICO ROCCASALVA SUL QUOTIDIANO ''PAESE SERA'' DEL NOVEMBRE 1981 |
Mostre dell'Assessorato ai Beni Culturali A Sorrento '' Opera su carta'': omaggio alla grafica ''OPERA su Carta'' è il titolo della mostra che l'Assessorato ai Beni Culturali di Sorrento ha organizzato al Circolo dei Forestieri presso l'Ente Turismo di Sorrento, in occasione della 2° Rassegna di arte grafica. La manifestazione, alla quale hanno partecipato venti artisti, è stata curata da Luigi Paolo Finizio, che nell'introduzione al catalogo fa presente come il filo conduttore dell'operazione non intenda fondarsi sui linguaggi specifici di ciascun artista, ma metter in evidenza, invece, quanto sia determinante, nel processo artistico, proprio il supporto dell'opera, in questo caso, la carta. Perché proprio la carta? Perché questa, più di qualunque altro materiale, riesce a trovare l'accordo '' fra la produzione meccanica di serie e le leggi eterne della materia'' come era nelle concezioni del Bauhaus, e particolarmente in Gropius, per il quale occorreva dare vitalità all'arte nell'ambito dell'economia moderna, e, reciprocamente, per conferire valore artistico a tutto il sistema produttivo. Secondo queste premesse le tradizionali barriere classiste tra l'artigiano e l'artista erano destinate a cadere nella visione di un'arte unitaria. Senza abdicare al suo proprio mondo espressivo, l'artista, quindi, da uomo democratico, può lavorare in collaborazione con tecnici ed artigiani per migliorare, da una parte, il rapporto tra forma e funzione, tra forma e materia e tra forma e produzione (come avevano fatto Moholy-Nagy, Feininger, KIee, Kandinsckij , Albers ... ); e dall'altra modificare, come aveva intuito Benjamin, il rapporto tra le masse e l'arte, attraverso la produzione seriale del prodotto artistico. La peculiarità dell'opera su carta, è infatti il suo carattere di riproducibilità, che va dai mezzi tradizionali dell'incisione e della xilografia, alla fotomeccanica. Ma questo non è il solo dato importante; c'e un altro aspetto della rassegna che mira a dimostrare quanto l'incalzare delle mode e l'intensificata coazione alla novità perseguita a tutti i costi nelle attuali tendenze, abbia favorito, invece, proprio il fenomeno di consumismo basato sull'effimero e il precario che segna l'arte contemporanea. I venti artisti che hanno partecipato alla mostra, sono stati selezionati, come Finizio avverte, ''con una scelta assai poco orientata, ma piuttosto induttiva e volta a indicazioni diramate nel panorama della nostra arte contemporanea. Venti artisti diversi per generazioni, affini e diversificati nelle proposizioni di poetica, nell'esercizio linguistico e tecnico del proprio mondo espressivo''. L'insieme delle opere esposte si inoltra all'interno delle tecniche grafiche, ma nello stesso tempo se ne discosta, per aprirsi verso proposte in cui è appunto il supporto carta a fornire I termini di definizione espressiva. Nella mostra figurano affiancate, così, le opere di artisti che ricercano in differenti ambiti di materiali e di linguaggi...... ….i napoletani: Gianni De Tora, che con le sue geometrie cerca di inserire l'arte nell'ambiente..... E' una mostra molto interessante, questa, anche perché ribadisce il concetto di Benjamin: ''L'opera d'arte riprodotta diventa in misura sempre maggiore la riproduzione di un opera d'arte predisposta alla riproducibilita''. |
ARTICOLO DI MAURIZIO VITIELLO SULLA RIVISTA ''POLITICA MERIDIONALISTA'' ANNO IX N. 11 DEL NOVEMBRE 1981 |
UCCESSO A SORRENTO DELLA 2' RASSEGNA DI ARTE GRAFICA L'Assessorato ai Beni Culturali del Comune di Sorrento ha organizzato la 2.a Rassegna di Arte Grafica, con in lista buoni nomi, «Opera su Carta» sarà presente al Circolo dei Forestieri di Sorrento sino al 20 Novembre 1981. La manifestazione di grafica comprende, diversamente dalla scorsa edi- zione, dedicata agli incisori, artisti che si esprimono anche con tecniche differenti. La nuova formula di presentazione con venti artisti che espongono contemporaneamente, permette al pubblico di confrontare le diverse tendenze dell'arte contemporanea italiana. Il Comitato Organizzatore è formato da Antonino Cuomo (Sindaco di Sorrento ), Antonino Fiorentino (Assessore ai Beni Culturali), Luigi Paolo Finizio (Critico d'Arte) e Luciano Russo (Direttore della Galleria Weather Report). Gli allestimenti e la fotografia sono a cura del Centro di Documentazione Comunale di Sorrento. Questi gli operatori presenti: Enrico Accatino, Richard Antohi, Renato Barisani, Robert Carroll, Gerolamo Casertano, Leonardo Castellani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, Bruno Donzellì, Arnaldo Esposto, Antonio Fomez, Haebel, Enea Mancino, Giuseppe Migneco, Antonio Perrottellì, Mario Radice, Aligi Sassu, Valeriano Trubbiani, Giulio Turcato e Giuseppe Ziagina. L'operazione è positiva. Condotta da un solo critico militante e con criteri adeguati a quello che si voleva offrire alla fruizione. E' stata rispettata la volontà di saggiare in maniera esplicita quali occasioni di continuità e cambiamento si offrono a un tradizionale materiale come la carta e al suo (non meno tradizionale) connesso universo tecnico della grafica. |
TESTO DI LUIGI PAOLO FINIZIO INSERITO IN PARTE NEL PIEGHEVOLE-INVITO E NEL CATALOGO DELLA MOSTRA |
Perchè "Opera su carta"? L'idea di raccogliere sotto questa dicitura un certo numero di artisti, precisamente venti artisti, è assai semplice e concreta. Offrire ossia al pubblico una mostra il più possibile trasparente di quanto mette in mostra. Far si, insomma, che le opere in essa raccolte e il loro principio ordinatore, risultino, per certi aspetti comuni, facilmente riconoscibili. Nella varietà delle forme, diversità di linguaggi e di poetica, nella pluralità delle tecniche, molteplicità del fare arte, si sottende fra le opere qui raccolte un comune denominatore, ovvero un medesimo supporto: la carta. Non è il foglio bianco del poeta, ma la realtà di una materia che sovente ha nella propria stessa natura la matrice del segno e delle immagini possibili. Che i materiali siano un fattore non meno determinante delle tecniche e delle forme nei processi creativi è dato fondamentale dell'arte contemporanea. Non pochi aspetti dell'intenso susseguirsi di poetiche in questo nostro secolo sono connessi all'attenzione che l'artista ha posto sulle virtualità espressive dei materiali. Il bronzo, il marmo, il legno, così come il pigmento del colore a olio, del colore acrilico, alla nitro, gli inchiostri e, ancora, i supporti quali la tela, il foglio di carta, con i suoi spessori e la sua grana, nonchè l'alluminio, l'acciaio, il cemento, i materiali ceramici, quelli tessuti, le sabbie eccetera, eccetera, tutti insomma materiali che hanno segnato intimamente il mutare dei linguaggi dell'arte contemporanea. Un fitto ed elaborato tragitto attraverso il quale le pratiche dell'arte s'innestano alle specifiche qualità dei materiali, su cui intervengono e con cui operano nella definizione d'immagine, nella individuazione dei propri termini di significazione. Un tragitto condotto agli estremi dei propri caratteri istituzionali, sino a volte alla dissoluzione delle proprie identità, per cui le pratiche dell'arte hanno finito per sconfinare dallo stesso terreno dei materiali. Al di qua di tali risoluzione estreme, e del resto con già avvenute riconversioni di molte esperienze appartenenti a quei sconfinamenti, si protrae la continuità del lavoro di ricerca creativa fra materiali e congeniali individuazioni espressive. Se un remoto criterio di necessità, vincolante le forme espressive alle materie in cui prendono corpo, non è, dunque, venuto meno dall' operare, sia in ordine alla tecnica sia in ordine alle strutture di linguaggio, pure altre connessioni sono venute a stabilirsi, meno vincolate alla natura specifica dei materiali. Sicchè, in queste sopravvenute possibilità d'espressione, il criterio di necessità si è commutato in ragione di autonomia creativa per la commistione dei materiali nonchè per l'esercizio di adeguate tecniche e forme comunicative. Da qui il fatto che il fenomeno di contaminazione dominante molta arte contemporanea sia spesso il risultato di commistione di materiali e tecniche, di interazione fra strutture formali e pratiche espressive. Anche in questo senso l'intento della presente raccolta di opere, certo in un complesso non molto ampio e tuttavia nem- meno scarsamente esemplificativo, si propone di saggiare in maniera esplicita quali occasioni di continuità e mutevolezza si offrono a un tradizionale materiale come la carta e al suo (non meno tradizionale) connesso universo tecnico della grafica.Indubbiamente fare riferimento a un tipico materiale qual è la carta, alla sua specifica natura di supporto di tutta una gamma ormai codificata di operazioni tecnico-espressive, significa inevitabilmente riferirsi alla pluralità d'esperienze che riguardano il settore dell'arte grafica. All'intenso avvicendarsi di poetiche e linguaggi dell'arte contemporanea tutta l'area diversificata di forme e tecniche della grafica non si affianca in una sorta di divenire parallelo, come pure di solito si dà nella tradizione della storia dell'arte, ma vi interagisce e si intromette con i propri e specifici mezzi espressivi. Si pensi a questo proposito all'incidenza che ha esercitato la tecnica serigrafica sui moduli espressivi del pop-art o all'impiego che ne ha fatto sulla tela un Warhol; si pensi alla influenza determinante che ha avuto la silografia sulla poetica espressionistica tedesca della Brùke. Questo processo interattivo non è del tutto indipendente dal fatto, ormai non più trascurabile o ricusabile, che all'interno dell'arte grafica, ove per lo più si apprezzava e privilegiava l'abilità tecnica, quale potenziale qualità creativa, l'ordine di considerazione si sia posto su criteri piuttosto che selettivi di comunicazione e diffusione quantitativi. Non che tale dimensione di diffusione numerica non possa ancora garantire altissimi livelli di qualità, e ne hanno dato prova certe realiz- zazioni in serie di un Vasarely, di un Mari, di un Munari, ma tutto il fenomeno riguarda, appunto, oltre che un processo sottesso all'arte contemporanea, il fatto che all'interno delle tecniche grafiche si tenda verso un generale linguaggio di accelerati processi riproduttivi, quali sono quelli fotomeccanici. Alla rapidità e occasionalità dei messaggi artistici, spesso calati nel circuito effimero di ogni giorno, si accompagna, specie attraverso le tecniche grafiche, una ripetitività e corrività di forme e tecniche espressive. La messa in discussione del valore di irriproducibilità dell'opera, la sua integrale unicità, appartiene all'avvento sempre più incalzante dei mezzi di riproduzione massificata che hanno contaminato gli stessi procedimenti individualistici e selettivi dell'arte. Per quanto riguarda il settore della grafica, tale processo implica in qualche modo l'avvenuta sostituzione di certe funzioni che le tecniche tradizionali -dall'acquaforte alla silografia - avevano sul piano illustrativo e divulgativo. Si può dire che l'affermarsi dei mezzi di riproduzione fotomeccanica abbiano per certi aspetti ricostituito attorno a quelle tecniche tradizionali un'aura qualitativa che le comprende in una sorta di artisticità della grafica. Si dà il fatto tuttavia che alla ideologia dell'immagine diffusa, la quale in qualche modo ha sempre sotteso la produzione dell'arte grafica, si è sostituita l'ideologia dell'immagine di mercato, che non solo ha investito il sistema dell'arte in generale, ma in particolare si è immessa, con la sua logica dal profitto del consumo, in quella ricostituita aura di artisticità delle tecniche grafiche. Il fenomeno non coinvolge esclusivamente l'arte, bensì in generale l'intero nostro sistema culturale. Si è in gran parte smorzata l'euforia che qualche anno addietro aveva favorito la produzione del cosiddetto "multiplo", ma in realtà la comparsa sul terreno dell'arte dell'opera moltiplicata non rispondeva soltanto a esigenze di mercato, quanto all'affermarsi di una diversa concezione dell'opera nell'arte contemporanea. Dal ready-made di Duchamp ai 10.000 esemplari di una stessa scultura di Berrocal, si incrementa un principio di amplificazione dell'unità estetica dell'opera, un principio massificante dell'oggetto artistico, che dirompe sia i caratteri esclusivi di abilità delle pratiche artistiche, sia le ragioni elitarie del possesso dell' opera d'arte. Non ad altro fenomeno appartengono pure certe offerte, tramite la diffusione di rotocalchi di litografie firmate, miranti ad imporre una mutata considerazione di ciò che tradizio- nalmente si intendeva per "stampa d'autore". Venti artisti: Enrico Accatino, Richard Antohi, Renato Barisani, Robert Carroll, Gerolamo Casertano, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, Bruno Donzelli, Arnaldo Esposto, Antonio Fomez, Haebel, Enea Mancino, Giuseppe Migneco, Antonio Perrottelli, Mario Radice, Leonardo Castellani, Giulio Turcato, Valeriano Trubbiani, Aligi Sassu, Giuseppe Zigaina. Una scelta di artisti, quale ipotesi di ricognizione sul tema che questa mostra si pone sotto la dicitura di "Opera su carta". Una scelta assai poco orientata, ma piuttosto induttiva e volta a indicazioni diramate nel panorama nella nostra arte contemporanea. Venti artisti diversi per generazione, affini e diversificati nelle proposizioni di poetica, nell' esercizio linguistico e tecnico del proprio mondo espressivo.L'insieme delle opere esposte si inoltra all'interno delle tecniche grafiche ma pure se ne discosta verso proposte in cui è appunto il supporto carta a fornire i termini di definizione espressiva. Dal segno che si individua entro un campo di operazioni che si sovrappongono al materiale, al segno che nasce virtualmente dal materiale per manipolazione diretta. La mostra nei suoi intenti non si spinge oltre questi propositi empirici, nel suo tracciato, come si diceva all'inizio di queste note, vuol essere trasparente. Del resto l'ipotesi di lavoro è di campionatura e non di percorso più o meno precostituito. |
RISORSE AGGIUNTIVE |
il pieghevole - invito /SCARICA IL PDF |
Sintesi del catalogo della mostra /SCARICA IL PDF |
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